Sintesi dei lavori dell’assemblea parrocchiale

  1. Un territorio in progressivo spopolamento e impoverimento

I numeri non sono tutto, ma sono sicuramente utili se li leggiamo nel modo giusto e ci facciamo aiutare. Questi ci dicono che la popolazione è in calo progressivo. In 5 anni a San Valentino abbiamo perso oltre un centinaio di abitanti e le prospettive non sono migliori neppure nei paesi del circondario. Tutto il territorio della Maiella pescarese si sta spopolando.

Anche il clero della diocesi risente di una forte flessione in negativo: attualmente, in diocesi abbiamo 147 sacerdoti (tra incardinati e ospiti) di cui 20 stranieri e 12 religiosi parroci; 27 preti non svolgono il ministero parrocchiale e 1 lo fa in modo limitato, per ragioni di salute. Quindi i preti attivi nelle 146 parrocchie al momento sono 120. L’età media dei sacerdoti è di oltre 65 anni e le prospettive sono di una drastica diminuzione di clero nel prossimo decennio.

Inoltre, in seminario ci sono 6 giovani nell’arco di 6/7 anni (se consideriamo anche l’anno propedeutico) e le prossime ordinazioni saranno tra 4 anni. Negli ultimi 3 anni non abbiamo avuto ingressi di nuovi seminaristi.

  • Il presente e il futuro della nostra Parrocchia e della Zona

Alla luce di questi numeri cosa succederà nel prossimo futuro? Ovviamente non possiamo fermare i processi storici: possiamo orientarli e prepararli o possiamo subirli senza possibilità di replica.

In diocesi si è già cominciato a pensare ad un riassetto delle parrocchie. Già si parla di unità pastorali con un parroco a servire più parrocchie in un cammino condiviso.

E San Valentino? Al momento non ci sono progetti concreti, ma non è lontana l’idea di una collaborazione con le parrocchie vicine. Ad esempio, potremmo iniziare con alcune esperienze insieme, quali il Catechismo – i ragazzi già vanno a scuola e fanno sport insieme e per loro sarà più facile – o le attività dell’Oratorio. Ma è tutta la vita delle comunità a dover essere ripensata nell’ottica di una progressiva unificazione: dalla celebrazione delle Messe a ogni altra attività e proposta.

  • L’Oratorio San Damiano e il coinvolgimento dei giovani e della comunità

Anzitutto bisogna fugare alcune precomprensioni e fraintendimenti. Cosa non è l’Oratorio: non è la sala giochi della parrocchia; non è il parcheggio dei ragazzi; non è solamente l’estate ragazzi; non è assolutamente una associazione tra le tante.

Cosa è, dunque, l’Oratorio: è un servizio pastorale della parrocchia; è luogo di crescita e di formazione umana e cristiana; è ‘ponte’ tra la Chiesa e la strada; è un laboratorio educativo, dove sviluppare le capacità di ciascuno attraverso un corretto protagonismo delle giovani generazioni. Lavoreremo con educatrici e animatori su alcune proposte per far crescere il nostro Oratorio.

  • Strutture e progetti: prospettive concrete e risorse necessarie

A livello di strutture, abbiamo tre edifici di proprietà: il Duomo, la Chiesa di San Donato e la Casa Canonica. Se la Chiesa parrocchiale è stata ristrutturata a seguito del sisma 2009 ed è in discrete condizioni, San Donato e la Canonica necessitano di interventi importanti non procrastinabili.

La Chiesa di San Donato è inagibile e danneggiata dal 2009; è in atto, purtroppo, un ulteriore degrado progressivo; avevamo presentato al Commissario per la ricostruzione il progetto esecutivo ma siamo stati esclusi all’ultimo giro di finanziamenti del 2022 (in verità i progetti finanziati sono ancora fermi per il cambio di Commissario…); proveremo a fare ulteriori richieste su più fronti.

Anche la Casa Canonica necessita di un intervento di recupero importante. Abbiamo delle ‘piccole’ economie per ripulire e ridare decoro allo stabile. Nostra intenzione è utilizzare tutta la struttura (non parte di essa, come facciamo adesso) per le nostre attività pastorali e socioculturali. Intendiamo riservare anche una congrua porzione per l’abitazione del parroco che deve stare a San Valentino (come richiesto dal Codice di Diritto Canonico) quale condizione essenziale per lavorare al meglio a vantaggio della comunità. Per un intervento definitivo, però, abbiamo bisogno di ulteriori risorse per le quali stiamo lavorando.

C’è anche una proposta di permuta della Casa Canonica con un immobile del Comune per cui attendiamo sviluppi; l’ultima ha visto la mediazione del presidente del Parco Maiella, l’Arch. Lucio Zazzara, che sta portando avanti un progetto di recupero di alcuni castelli per creare un percorso turistico nel territorio del Parco, che comprenderebbe anche San Valentino.

Io ho puntualizzato tre cose in merito: anzitutto, non decido da solo ma devo coinvolgere la comunità (e su questo vi ho chiesto di aiutarmi…); inoltre, noi possiamo proporre, ma poi dobbiamo sottoporre il tutto alla valutazione del Consiglio Affari Economici Diocesano presieduto dal Vescovo che darà il suo parere (e non è scontato sia favorevole); infine, prima di dire o fare qualsiasi cosa, vogliamo leggere bene tutte le carte e scegliere per il bene maggiore della comunità.

don Rocco D’Orazio, parroco